Reazioni contrariate dopo la presentazione al Senato del disegno di legge di Pdl e Lega, che prevede la prescrizione dei processi in corso in primo grado, per reati con condanne fino a dieci anni, nel caso in cui siano trascorsi più di due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero e non sia stata ancora emessa la sentenza. Insoddisfatto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mentre Pd e Udc definiscono il processo breve “un’amnistia mascherata” e ne sottolineano l’incostituzionalità. Per Casini si tratta di “una porcheria, un provvedimento che dimentica le vittime, fascia l’ordinamento e abroga la giustizia”. L’Associazione nazionale magistrati, intanto, preannuncia che “per favorire il premier salteranno migliaia di processi”. I reati su cui si applicherà la norma accorcia processi sono infatti, prima di tutto, quelli di natura economico-finanziaria. Se la legge passerà, potrebbero essere dichiarati estinti, ad esempio, i due processi su Silvio Berlusconi, quello contro l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, il caso Antonveneta, i casi Parmalat e Cirio, quello Thyssenkrupp, il processo alla clinica milanese Santa Rita di Milano e quello riguardante le tangenti pagate da ex manager di Enelpower ed Enipower. Il reato di immigrazione clandestina, invece, è escluso dalla riforma.
Fonte messaggero.it
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