Il 23 giugno il Comitato Viale Leonardo da Vinci insieme ai Comitati NO PUP di Roma dalle 18 manifesteranno sotto l’assessorato alla Mobilità in Via Capitan Bavastro 94
Roma, 22 giugno 2011. Sembrava che finalmente le decine di comitati che si battono contro la realizzazione di parcheggi interrati avessero trovato qualcuno disposto ad ascoltare le loro ragioni e a individuare delle soluzioni condivise: per mesi i cittadini hanno dialogato con il delegato ai parcheggi e poi assessore Aurigemma mettendo a punto, nel corso di numerosi incontri, una articolata serie di proposte e soprattutto ottenendo una serie di assicurazioni, fino alla promessa espunzione dal Piano Urbano Parcheggi di alcuni interventi con troppe controindicazioni.
Ma da marzo tutto è tornato a tacere: nessuna traccia di nuove regole per garantire più trasparenza nelle procedure (sul sito dell’Ufficio della sosta ci sono ancora documenti che risalgono al 2004), nessuna risposta a quei cittadini che da mesi chiedono la presenza di un tecnico nominato dal comitato ai lavori della Commissione Alta Vigilanza, nonostante l’ impegno preso dall’assessore in questo senso. E solo una rassicurante ma parziale risposta, alquanto tardiva (l’incontro si è svolto ieri), al Comitato Viale Leonardo da Vinci, che da mesi chiedeva di essere ascoltato, non per chiedere l’espunzione del garage, ma solo maggiore sicurezza rispetto a un progetto che incredibilmente prevede uno scavo “a cielo aperto”, senza neanche la preventiva palificata perimetrale (vedi video allegato http://youtu.be/xgOF1zHa0gQ), e un diverso piano di viabilità, contro la prevista abolizione di una delle due corsie del viale che creerebbe enormi problemi di traffico in tutta l’area, senza contare lo “spostamento” (molto a rischio) di alcuni olmi decennali ( 4 sono stati già abbattuti durante i sondaggi archeologici)
Inoltre, pochi giorni fa è sorprendentemente giunta ai cittadini di Piazza Sabazio, dove il garage di 7 piani interrati per 84 posti auto sembrava ormai archiviato, la richiesta di effettuare i cosiddetti “testimoniali di stato”, preliminari all’avvio dei lavori. Al Flaminio addirittura è saltata fuori una delibera del II Municipio che rimette in gioco il PUP di Viale del Vignola, quello che avrebbe portato alla distruzione di 36 platani ottuagenari e che era stato ufficialmente espunto dall’ex assessore Marchi nel marzo del 2010 dopo mesi di battaglie dei cittadini del quartiere.
Ma il vero antagonista dei Comitati NO PUP non è tanto l’assessore Aurigemma, a cui va comunque riconosciuto il merito di aver obbligato, per alcuni interventi, i costruttori a seguire procedure prima disattese, e di aver chiesto in più di un caso parziali modifiche dei progetti.
Il vero antagonista è la logica finora adottata da tutte le amministrazioni che si sono succedute da 20 anni a questa parte, di anteporre il profitto dei privati alla sicurezza dei cittadini e anche all’interesse pubblico. Infatti fino a oggi l’unico responsabile di tutte le scelte che regolano la costruzione di un parcheggio interrato, in un’area delicata come quella della Capitale, è il costruttore. Cioè lo stesso soggetto che deve decidere l’estensione dell’area “a rischio” in cui effettuare le indagini preliminari e da tenere sotto controllo tramite i monitoraggi, che deve stabilire quali siano gli edifici da assicurare e per quale valore, è quello su cui ricadono economicamente gli effetti di tali scelte, il concessionario privato.
E dal punto di vista dell’interesse pubblico, basti pensare che dalla vendita dei 336 box previsti in Via Giulia il costruttore incasserà almeno 50 milioni di euro, con un guadagno che dovrebbe aggirarsi sui 30 milioni di euro, a fronte, ci risulta, di 5 milioni di euro che verranno pagati al Comune per gli oneri concessori.
Questa logica ha prosperato soprattutto dopo l’istituzione, nel 2006, del Sindaco Commissario Straordinario dell’Emergenza Traffico e Mobilità, che dà praticamente carta bianca a un ufficio di nomina governativa, paragonabile alla Protezione Civile, equiparando così il problema del traffico a un evento che richiede norme e poteri speciali, come i terremoti, le inondazioni, le epidemie.
I Comitati NO PUP non credono all’emergenza che scavalca le leggi Italiane e della UE, e tutte le regole poste a tutela dei diritti dei cittadini e del bene della collettività e che troppo spesso favorisce solo il portafoglio dei privati, da sempre i principali beneficiari di tutte le deroghe.
Per questo i Comitati NO PUP si batteranno per l’abolizione del Commissariamento e dell’Ufficio Speciale Emergenza Traffico, che in tutti questi anni non ha prodotto alcun miglioramento, per restituire l’individuazione delle soluzioni per la mobilità della Capitale a chi da sempre ne dovrebbe essere protagonista: gli amministratori incaricati, gli esperti, le associazioni e i cittadini interessati, all’insegna della trasparenza e del Bene Pubblico.
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