Quando si è ai vertici di uno Stato per troppo tempo si perde la cognizione delle reali necessità dei propri cittadini, accade nelle nostre democrazie occidentali, figuriamoci cosa avviene in Monarchie assolutistiche in cui la democrazia e i diritti non hanno mai messo piede.
Esempio ne è lo Swaziland, piccolo staterello monarchico situato fra Sud Africa e Monzambico, dove la famiglia Mswati regna da generazioni nel fasto, mentre il 70% della popolazione è costretta a vivere con un dollaro al giorno. Alcuni giorni fa l’illuminato monarca per far fronte alle ingenti spese della sua corte decide di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici, è davvero troppo per la vessata popolazione africana, che è scesa in strada in massa. La repressione è stata violentissima, lacrimogeni, pallottole di gomma e 200 persone in carcere. Questa è l’unica risposta che uno dei 15 monarchi più ricchi del mondo con un patrimonio di 100 milioni di euro è riuscito a dare al suo popolo. L’unica speranza per l’autoritario monarca è che il vento del nord africa non soffi a sud e che la protesta non sfoci nella rivoluzione
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