Che il tennis al femminile in Italia fosse da parecchi anni avanti a quello degli uomini si era capito ormai da tempo, ma che il divario sia diventato un vero e proprio abisso lo ha confermato l’ultimo torneo del grande slam in Australia, dove le prestazioni dei nostri maschietti sono state addirittura imbarazzanti. Tre i partecipanti italiani nel tabellone maschile, per una sola vittoria all’attivo, quella di Andreas Seppi nel primo turno a fronte di un quarto di finale raggiunto dalla solita Francesca Schiavone e da un ottavo di finale della Pennetta. Se si pensa che dopo questo torneo, Francesca Schiavone ha raggiunto la quarta posizione mondiale mentre il primo giocatore italiano tra gli uomini gravita intorno alla posizione numero 50, si ha la perfetta idea della differenza attuale di valori. D’altronde, le recenti vittorie in Federation Cup da parte del quartetto Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci non sono state un caso; il presidente della FIT Binaghi ha più volte puntato l’indice contro i coach privati che allenano i tennisti italiani per giustificare tale situazione, ma forse bisognerebbe cercare i colpevoli all’interno della stessa federazione.
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