«E’ assai probabile che il successore di Fidel alla guida del regime cubano si comporti come il fratello maggiore e, dunque, dobbiamo aspettarci che la morsa sulle voci dissidenti venga rafforzata e non attenuata». Così il giornalista Paolo Manzo scriveva su Panorama nel mese di Febbraio. Tuttavia oggi, a distanza di tre mesi da quelle considerazione, qualcosa sembra andare in direzione opposta. Raul Castro, infatti, ha deciso di attenuare le condizioni di regime carcerario per i dissidenti. La decisione sarebbe stata annunciata a seguito dell’incontro che il Presidente ha avuto con due alti esponenti del mondo cattolico, il cardinale Jaime Ortega e l’arcivescovo di Santiago de Cuba, Dionisio Garcia.
Guglielo Farinas, giornalista di professione, lui stesso dissidente, spiega cosa concretamente cambierà: coloro che sono lontani dal proprio nucleo famigliare saranno avvicinati a casa e chi non gode di buone condizioni di salute potrà essere ricoverato in ospedale. Farinas, che ha sostenuto un lungo sciopero della fame proprio per chiedere la liberazioni di 26 detenuti politici malati, sarebbe stato informato di questo mentre era ancora in ospedale, da un sacerdote andato a fargli visita.
Fonti: Tiscali
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