Della scorsa settimana la ratifica del Presidente Obama di una legge antiterrorismo che stabilisce nuove misure sull’uso dello spazio aereo americano; la norma contiene fra gli altri un articolo nel quale si sancisce la libera circolazione di droni nel cielo degli Stati Uniti, decisione che ha già sollevato molte critiche. I Droni sono velivoli che per librarsi in aria non hanno bisogno di piloti, generalmente si trovano ad alta quota, ma non nella stratosfera. Se per un verso i nostri cieli non sono così vuoti come sembrerebbe, essendo costellati di palloni meteo, sonde e satelliti, è pur vero che la loro presenza non invade la nostra privacy; al contrario i droni, sebbene siano posizionati ad un’altezza tale da poter vedere l’estensione di un’intera città, hanno dei dispositivi talmente sviluppati da poter fare fotografie dettagliate del nostro giardino, o peggio del nostro salotto. Negli anni ’70 la Corte suprema degli Stati Uniti emise una sentenza in cui stabiliva che se le forze dell’ordine avessero utilizzato lo spazio aereo pubblico per spiare privati alla ricerca di campi illegali di marijuana, non vi sarebbe stata violazione della privacy. Al precedente, dovuto a questioni di pubblica sicurezza, fa seguito l’odierna legge antiterrorismo, ma gli esperti del settore rassicurano, saranno emanate leggi ad hoc per la tutela della privacy nel rispetto del quarto emendamento.
Fonte: ScientificAmerican
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