Erano 70, sono diventate 160. E’ il bilancio delle vittime da avvelenamento da piombo in Nigeria.
Una tragedia nata da una circostanza che sembrava poter essere per qualcuno l’occasione della vita, e invece la vita l’ha cambiata, in peggio. Nella parte settentrionale del paese, nello stato di Zamfara, gli abitanti di alcuni villaggi si sono messi alla ricerca di pietre preziose, ma hanno trovato il piombo. Toccati inconsapevolmente i depositi, c’è stata l’immediata contaminazione delle acque e dei terreni circostanti, e adesso le autorità locali tremano di fronte all’arrivo della stagione delle piogge, che potrebbe favorire la diffusione di polveri contaminate in aree ancora più estese.
Purtroppo il numero più rilevante dei soggetti colpiti si è registrato fra la popolazione infantile e, secondo quanto rilevato dall’Organizzazione mondiale della sanità, lo statunitense Center for Disease Control and Prevention e il Blacksmith Institute di New York, c’è da aspettarsi ancora un’ ulteriore crescita delle stime.
Sono già circa 80 gli altri casi sospetti, quasi tutti bambini; nonostante sia stato avviato un programma diagnostico e un piano di osservazione, ci vorranno ancora quattro settimane prima che la situazione rientri. Nel frattempo, già avviati un intervento di rimozione dello strato più superficiale del terreno e un’operazione di decontaminazione.
Fonti: Peacereporter
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