Si aprono nuove frontiere nel campo della ricerca sul diabete, e lo studio porta firma tutta italiana. Un ‘equipe di ricercatori dell’Università Cattolica di Roma, infatti, ha individuato un gene, P66, questo il nome, la cui inibizione è in grado di contrastare lo sviluppo della malattia.
Gli esperti hanno osservato che la soppressione di questo gene determina una regressione del diabete. Tuttavia, sottolineano i medici, questo non garantisce un dimagrimento; il peso corporeo, infatti, è strettamente correlato alla quantità di calorie immesse nell’organismo e il gene P66 rimane estraneo a questo processo.
L’International Diabetes Federation (IDF) evidenzia come nei soli ultimi sei anni si sia registrata una crescita dell 11% nel tasso di incidenza della malattia, che conta ad oggi circa 151 milioni di pazienti, con conseguenze rilevanti, oltre ovviamente che sulla salute delle persone, anche sui costi dei sistemi sanitari nazionali. La scoperta, quindi, rappresenta un’importante premessa per l’elaborazione di terapie efficaci contro quella che è una delle malattie più diffuse dei nostri tempi, in particolar modo nei paesi industrializzati.
Fonti: Saluteweb
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