Un cammino impervio e difficoltoso, una corsa ad ostacoli, e a volte la corsa viene perfino bloccata. E’ il destino di chi coraggiosamente si cimenta nella pratica dell’adozione. Coraggio, sì. Perché se per accogliere un bambino in casa sono ovviamente necessari amore e dedizione, per avviare le pratiche occorre davvero una buona dose di coraggio, e di pazienza. Attese che durano anni, passaggi burocratici interminabili e poi, qualche volta (in realtà spesso) perfino l’intoppo. Come quello che da circa un mese sta tenendo una coppia di sardi bloccata in Costa d’Avorio. Lei, con doppia cittadinanza, italiana e liberiana, si reca con il marito in Liberia per adottare una bambina del posto che, peraltro, è una sua cugina. L’adozione viene regolamentata dalle leggi liberiane, cui la madre adottiva, date le sue origini, può fare riferimento. Ma dall’Italia arriva lo stop. L’ambasciata non intende rilasciare il visto di ingresso alla bambina perchè l’adozione è stata fatta tramite un’agenzia non riconosciuta nel nosto paese. E da trenta giorni tutti e tre sono fermi alle frontiere della Costa d’Avorio.
Il caso, portato all’attenzione del Ministro degli Esteri Franco Frattini, fa inevitabilmente riflettere sulle difficoltà cui vanno incontro le famiglie che si accostano all’adozione.
Fonti: Ansa
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