Negli anni ’60 nella Baia di Ululuzzo in Puglia vennero ritrovati insieme a vari oggetti ornamentali due molari risalenti a 45.000 anni fa. Recentemente i due reperti sono stati sottoposti a nuove analisi dal Dipartimento di Antropologia dell’Università di Vienna. Fino ad oggi si è creduto che i denti appartenessero a degli ominidi della specie Neanderthalensis, e il ritrovamento dei moltissimi utensili nella Grotta del Cavallo aveva portato a ritenere che questi ominidi fossero giunti ad un elevato livello di sviluppo tecnologico. Grazie alle analisi al radiocarbonio realizzate presso l’Oxoford Radiocarbon Accelerator Unit i paleontologi hanno però ricevuto delle notizie inaspettate, i molari non appartengono alla specie dei Neanderthal ma all’Homo Sapiens Sapiens.
La scoperta mette in subbuglio le teorie che riguardano il loro grado di sviluppo ma non solo, il ritrovamento di questi elementi testimonia che l’Homo sapiens era in Italia già 45.000 anni fa stravolgendo le teorie sul popolamento europeo della specie umana. Del resto la scoperta di Thomas Higham della Oxford University di una mascella umana datata 44.000 anni fa nella Kents Cavern da man forte all’ipotesi che il popolamento europeo sia avvenuto durante il Paleolitico Medio.
Fonte: NationalGeographic
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