Strutture che incidono positivamente sul territorio. Ripristinare i livelli 2010
L’Associazione dei Teatri Italiani di Tradizione (ATIT), aderente a Federmusica/AGIS, ha coinvolto i Sindaci delle città sedi dei Teatri di Tradizione in una iniziativa volta a richiamare l’attenzione del Parlamento e del Governo sulla necessità di rifinanziare, in sede di conversione del decreto “milleproroghe”, il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), allo stato decurtato del 35% rispetto alla dotazione del 2010, ai livelli dello scorso anno (414 milioni di euro).
“I Teatri di Tradizione – si legge nel documento dell’ATIT sottoscritto dai Sindaci di Bergamo, Bolzano, Brescia, Como, Cremona, Ferrara, Jesi, Lecce, Lucca, Macerata, Modena, Novara, Pavia, Pisa, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Savona e Trapani – da sempre abituati a fare di più e meglio con le scarse risorse a loro disposizione (soltanto il 3,53% del FUS) rappresentano l’asse portante della lirica in Italia a dispetto di una comunicazione mediatica unidirezionale verso i grandi teatri d’opera”.
I Comuni in cui ha sede un Teatro di Tradizione riconoscono, inoltre, in queste strutture che svolgono un’attività di spettacolo multidisciplinare, degli importanti strumenti che incidono positivamente sul territorio sotto l’aspetto del turismo culturale, per l’indotto economico ed occupazionale creato, e per esaltare i valori sociali e culturali della comunità.
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