Si chiamano Shewanella oineidensis, si tratta di piccolissimi batteri anaerobici, che soddisfano il loro bisogno energetico attingendo alla struttura chimica delle rocce. I batteri trasferiscono elettroni alle rocce, le quali “accettando” gli elettroni mettono in moto un processo chimico che restituisce energia ai batteri. Ma c’è di più, questi piccoli organismi riescono a produrre delle proteine filamentose, che consentono di trasferire l’energia accumulata all’esterno della membrana cellulare. L’equipe di scienziati dell’East Anglia University, in collaborazione con il Pacific Nortwest National Laboratory, guidati dal Professor Tom Clark, hanno quindi pensato che una volta individuato con esattezza le proteine responsabili di questo trasferimento energetico o bio circuito, sarà possibile sfruttare questi microorganismi per ottenere elettricità, basterebbe unicamente attaccare degli elettrodi alla superficie della membrana. Ma non solo, questi batteri erogano anche un altro servizio, nutrendosi di sostanze chimiche, quali piombo, cromo, uranio, riescono a far diventare queste sostanze non solubili, questi batteri potrebbero quindi essere utilizzati in luoghi in cui c’è un forte inquinamento ambientale, aiutandoci a risanare il nostro pianeta.
Fonte: repubblica.it
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