Nonostante differenti punti di vista caratterizzino la posizione delle stesse forze di Governo, provocando da mesi la contrapposizione del Ministro dell’economia Giulio Tremonti, del Ministro degli Esteri Frattini e del Ministro dello Sviluppo Economico Romani, la decisione è stata presa, Istituto del Commercio Estero punto di riferimento e vitale presenza per le imprese italiane nel mondo, sarà drasticamente ridotto e passerà sotto il controllo del Ministero degli Esteri. Per mesi si sono rincorse voci contrastanti sul futuro dell’Istituto che hanno portato oggi ad una massiccia dimostrazione di protesta da parte del personale dipendente, in tutto 1200 persone di cui 600 in Italia e 600 nelle sedi estere. In Italia fanno sapere i vertici di governo saranno licenziate 200 persone, in totale il nuovo organico sarà quindi composto di 1000 unità, che in maggioranza rimarranno fuori dal Paese. Le 14 sedi sparse per la penisola saranno chiuse, rimarranno aperte solo quella di Roma e quella di Milano, che passeranno sotto il controllo delle regioni e delle camere di commercio, almeno in questo i nostri rappresentanti politici hanno le idee chiare. La decisione giustificata dalla manovra di bilancio per ridurre le spese a carico dello Stato, è parte di un disegno unico, in cui il Governo italiano si libera gradualmente di alcuni fardelli, e nella stessa ottica del Federalismo Fiscale responsabilizza o si potrebbe dire appesantisce sotto il profilo economico le Regioni d’Italia.
Fonte: ilsole24ore
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