Le recenti dichiarazioni circa l’individuazione di una cura contro l’HIV non si sono dimostrate così efficaci e promettenti come si pensava inizialmente. Tuttavia gli scienziati hanno individuato una strategia differente che testata su topi da laboratorio si è dimostrata vincente.
Il trattamento consiste nell’iniettare nelle cellule muscolari dei topi, un gene (mutazione dell’adenovirus) che attaccandosi al DNA delle cellule le riprogramma attivando la produzione di anticorpi che saranno poi diffusi nel flusso sanguigno. I vaccini sperimentati in precedenza non si sono rivelati efficaci perché il virus ha mutato, camuffato, le sue strutture esterne, impedendo agli anticorpi di riconoscerlo ed attaccarlo. L’attuale sistema invece è risultato efficace al cento per cento con un raggio d’azione prolungato. Paradossalmente il problema è proprio questo, la terapia genica una volta attivata non può essere arrestata, per cui non ci sarebbe modo di intervenire se l’organismo dovesse reagire alla produzione degli anticorpi attivando il sistema immunitario.
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