L’animo umano è sempre alla ricerca e questa ricerca porta, a volte, a nuove entusiasmanti scoperte. Anche se non penso che questa novità si possa annoverare tra le rivoluzioni che hanno contribuito a cambiare il mondo, sicuramente per gli appassionati di sci e di volo si è dimostrata essere un trait d’union non trascurabile, mi sto riferendo allo speedriding o speedflying, disciplina sportiva, riconosciuta tale nel 2008, che sta prendendo sempre più piede anche sulle montagne italiane. Questo sport, infatti, nasce in Francia una decina di anni fa e consiste nell’affrontare i dolci, o meno dolci, dipende dall’abilità dello sciatore, pendii innevati muniti, non solo degli sci o dello snowbord, ma anche di una vela di dimensioni che variano dai 14mq agli 8mq. La novità di questa disciplina, a detta dei molti appassionati, risiede nella sua duplice natura, che permette allo sciatore di affrontare la discesa alternando fasi di volo a scivolate sulla neve, ovviamente è lui che dovrebbe scegliere quando prendere il volo e quando scivolare. È già stato organizzato nel mese di marzo a Bardonecchia il primo torneo italiano di speedriding e per la stagione 2010-2011 è prevista l’apertura della prima scuola italiana, sempre nella rinomata località piemontese. Alcune puntualizzazione vanno fatte, anche se non c’è ancora una regolamentazione di questo sport a livello nazionale questa disciplina può essere praticata solo in fuori pista con le conseguenze che questa affermazione comporta. Solo nel 2010 almeno una ventina di persone hanno perso la vita o sono stati travolti da slavine riportando gravi ferite, questo evidenzia l’importanza di praticare lo speedriding in sicurezza, pianificando ogni uscita, confrontandosi con personale competente. La montagna non è sempre un’alleata e il vento è imprevedibile, questo sport unisce queste due incognite e le rafforza, ne consegue che se una persona vuole divertirsi praticando questa disciplina deve conoscere una e l’altro in maniera puntuale, non si può improvvisare quando si praticano sport estremi, quindi non ci resta, se vogliamo praticarlo, che aspettare l’apertura di questa scuola o andare in Francia dove le scuole ci sono già.
Fonti: Ski Info
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