Recenti ricerche sullo sviluppo celebrale hanno appurato che le aree del cervello coinvolte nel linguaggio e nel ragionamento, ossia quelle capacità che ci differenziano dai primati, si sviluppano in un periodo successivo alla nascita. Nell’utero umano, queste capacità cognitive sono inespresse, secondo quanto ipotizzato da Jason Hill, neurobiologo della Washington University, se il cervello fosse pienamente formato, potrebbe diventare troppo grande per passare attraverso l’utero materno, inoltre fanno notare i ricercatori, doti cognitive così evolute non sono necessarie nei primi periodi di vita, mentre al contrario capacità cognitive di base come la vista e l’udito sono necessarie alla sopravvivenza, permettendo ad esempio al bambino di riconoscere la madre.
Fonte national geographic
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