• Ottobre 4, 2024 12:30 pm

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Materia oscura dell’universo. Un fenomeno affascinate sicuramente presente ma che fino ad ora nessuno era riuscito a riscontrare in modo empirico. E’ la materia che si manifesta attraverso gli effetti gravitazionali ma che non è osservabile.

Amelia Fraser-McKelvie, giovane studentessa di ingegneria aerospaziale di appena 22 anni dell’Università Monash di Melbourne, con una specifica ricerca di soli tre mesi basata sui raggi X, è riuscita ad individuarla lavorando con un pool di astrofisici. La cosa sorprendente è che la giovane ricercatrice è una stagista che lavora grazie ad una borsa di studio.

Il fisico Devin Pimbblet, relatore della scoperta, ha ricordato che gli scienziati hanno cercato la cosiddetta “massa mancante” dell’universo basandosi su un approccio teorico secondo il quale nell’universo dovesse esserci il doppio della massa rispetto a quella osservabile. Gli astrofisici hanno fino ad ora ipotizzato che questa massa oscura potesse concentrarsi fra gruppi di galassie in strutture denominate filamenti caratterizzate da bassa densità ed altissima temperatura vicino al milione di gradi Celsius. Caratteristiche che avrebbero reso questa massa oscura riscontrabile sulle lunghezze d’onda dei raggi X. La giovane ricercatrice ha dimostrato che l’ipotesi era corretta. Ma cosa ha verificato Amelia Fraser? Usando le sue conoscenze nel campo dell’astronomia a raggi X ha riesaminato da vicino i dati dei colleghi più anziani confermando la presenza dei filamenti che fino ad oggi era sfuggita. La scoperta potrebbe avere anche riflessi sul modo con cui sono costruiti i telescopi.

Fonte: nuovasocieta.it

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