• Luglio 27, 2024 6:54 am

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Non c’è un consenso unanime in riferimento al periodo in cui l’uomo ha iniziato a sviluppare la pesca e la nautica, anche se alcuni sostengono che queste abilità erano state elaborate già 45.000 anni fa. In Francia sono state ritrovate delle imbarcazioni di 10 mila anni, tuttavia i materiali di costruzione, come il legno, si erodono velocemente, e questi siti archeologici non danno risposte esaurienti. Chiaramente alcune specie di molluschi, come le cozze, potevano essere cacciate anche 165mila anni fa vista la vicinanza alla riva, ma non si può dire altrettanto di pesci che vivono in profondità. Di recente però è stata scovata una grotta in un’isola a nord dell’Australia nella quale sono stati rinvenuti dei fossili di tonno e di squalo vissuti 45.000 anni, sicuramente trasportati dall’uomo. Per alcuni archeologi si tratta di una prova sufficiente visto che si tratta di due specie che nuotano velocemente e vivono in mare aperto,  ma l’unica prova certa riguarda il ritrovamento di un amo ricavato dalla conchiglia di un mollusco datato 23.000 anni fa. Lo scettico James O’Connell dell’Università dello Utah di Salt Lake city, insiste nel dire che il ritrovamento dei fossili non può essere considerato una prova definitiva del fatto che l’uomo avesse sviluppato certe abilità così tanti anni fa, anche perché gli scheletri dei tonni, lunghi solo 70 cm, indicano che non si tratta di esemplari adulti. La questione rimane aperta perché, come sostengono alcuni scienziati, per spostarsi fino all’isola di Jerimalai dovevano avere zattere o imbarcazioni in grado di reggere viaggi di almeno 30 km, così come suggerisce la presenza di insediamenti umani in Papa Nuova Guinea o nelle isole del Sud Est Asiatico. Anche in questo caso tuttavia la questione è controversa perché dai rilevamenti topografici fatti a Timor Est o in altre isole circostanti risulta che la riva è subito scoscesa, e questo indica che le acque profonde sono sempre state molto vicine alla costa, per cui i nostri antenati non avevano bisogno di spingersi a largo per pescare animali di grosse dimensioni come il tonno e lo squalo.

Fonte: Science.com

 

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