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La Top Ten dei misteri dell’Universo

Che cosa sono le Bolle di Fermi?
Sono misteriose immense strutture che dal centro della Via Lattea si estendono per 20.000 anni luce sopra e sotto il piano galattico. Lo strano fenomeno, scoperto nel 2010, è costituito da emissioni di raggi γ e x invisibili all’occhio umano. Gli scienziati hanno ipotizzato che i raggi γ potrebbero urtare le onde elettromagnetiche emesse dalle stelle, consumate a loro volta da un massiccio buco nero al centro della Galassia.

La Galassia rettangolare
All’inizio dell’anno, gli astronomi hanno individuato un corpo a circa 70 milioni di anni luce, con una forma unica nell’universo conosciuto: la Galassia LEDA 074886 che assomiglia  a un rettangolo. Mentre la maggior parte delle galassie hanno una forma a spirale, questa ricorda un regolare rettangolo. Alcune ipotesi vogliono che il suo aspetto sia derivato da una collisione fra due galassie a spirale.

Il Campo magnetico della Luna
Uno dei più grandi misteri che avvolgono la Luna è la presenza di un campo magnetico sulla sua crosta, fenomeno che ha intrigato gli astronomi per anni e ispirato il mitico megalite del Film 2001 Odissea nello Spazio. Ma gli scienziati alla fine hanno trovato una spiegazione. Si suppone che la forza magnetica emessa dalla superfice lunare, sia  frutto dell’impatto di un asteroide dell’ampiezza di 120 miglia, che 4,5 miliardi di anni fa, si è scontrato con il satellite spargendo materiale magnetico.

Perché i Pulsar pulsano?
I Pulsar sono delle stelle di neutroni che girano rapidamente e che emettono un fascio di radiazioni elettromagnetiche a intervalli regolari, come un faro sulla costa. Il primo fu scoperto nel 1967, ma da allora sono stati necessari decenni di fatica per comprendere le cause di questa incostanza. Nel 2008, una di queste stelle si spense improvvisamente per ben 580 giorni. Grazie alle osservazioni compiute in quella circostanza, gli astrofisici hanno ricostruito che l’intermittenza probabilmente è collegata a una corrente magnetica che rallenta la rotazione della stella.

Che cos’è la Materia oscura?
Gli astrofisici stanno tentando di osservare gli effetti dell’energia oscura, che rappresenta secondo la teoria il 70% della materia presente nell’Universo. Circa il 25% di questa energia proviene da un’entità separata chiamata materia oscura. Completamente invisibile al telescopio e all’occhio umano, non emette ne assorbe luce o altre radiazioni elettromagnetiche, anche se il suo effetto gravitazionale è evidente nel movimento degli agglomerati di galassie e stelle. Sebbene sia difficile da studiare molti scienziati ritengono che possa essere costituita di particelle subatomiche.

L’attività di riciclo della Galassia
Recentemente gli astronomi si sono resi conto che nella Galassia si forma un numero di stelle troppo elevato per la quantità di materia presente al suo interno. La Via Lattea per esempio sembra avere a disposizione abbastanza materiale da produrre ogni anno nuove stelle. Un studio recente elaborato su delle galassie molto distanti, ha procurato la risposta a questo strano fenomeno: gli astronomi hanno notato che il gas che viene espulso dalle galassie viene risucchiato verso il centro. Questa osservazione ha portato a ritenere che le Galassie riciclano gas per produrre nuove stelle, ipotesi che risolve in parte l’interrogativo legato all’assenza di materia grezza.

Dove è finito tutto il litio?
Secondo la teoria, il Big Bang dovrebbe aver rilasciato abbondanza di litio nell’Universo.
Il problema in questo caso è semplice: il litio non c’è. Osservazioni su antiche stelle formate con materiale simile a quello che ha generato il Big Bang, rivelano un ammontare di litio due o tre volte più basso di quello che propongono i modelli teorici. Nuove ricerche tuttavia indicano che parte di questo litio potrebbe essersi mischiato nel nucleo delle stelle, ed essere pertanto nascosto alla vista dei telescopi; altre invece sostengono che ipotetiche particelle sub atomiche abbiano assorbito i protoni e ridotto l’ammontare di litio costituitosi nel periodo immediatamente successivo al Big Bang.

C’è vita nello spazio?
Nel 1961 un astrofisico, il Professor Frank Drake, realizzò una controversa equazione moltiplicando insieme una serie di fattori: il numero di stelle che nascono nell’universo, per quelle con pianeti orbitanti, per quelle con pianeti vivibili e via dicendo. Da questa equazione ricavò che l’esistenza di vita extraterrestre è molto probabile. C’è solo un problema: non abbiamo mai sentito parlare di alieni fino ad oggi. Recenti scoperte di pianeti distanti potrebbero tranquillamente ospitare la vita e questo ci porta a credere che avremmo crescenti speranze di individuarli se solo ci mettessimo a cercarli.

Come finirà l’Universo?
Supponiamo che l’Universo sia stato creato dal Big Bang. Ma come finirà? Basandosi su una serie di fattori i teorici hanno concluso che potrebbe finire in molti modi.  La teoria del Big Crunch sostiene che l’ammontare dell’energia oscura potrebbe non essere sufficiente per resistere alla forza gravitazionale che tende a comprimere l’Universo, portandolo a collassare su se stesso. Altri invece credono che la materia oscura, eserciterà una tale pressione da provocare una lenta e graduale espansione che lascerà solo stelle esplose e pianeti morti.

Verso la teoria dell’Universo multiplo
Alcuni fisici ritengono che il nostro universo non sia l’unico nel suo genere: l’idea è che ciscuno sia contenuto all’interno di una sfera, alla Man in Black per intendersi. Gli astrofisici suppongono che questi universi siano governati da leggi completamente diverse dalle nostre. A dispetto della teoria della somiglianza si sta attualmente tentando di ottenere delle prove.

Fonte: SmithsonianMagazine.com

 

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