• Dicembre 13, 2024 12:34 pm

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Come un computer anche il cervello si riprogramma

Christina M. Karns ricercatrice del Brain Development Lab dell’Università dell’Oregon e i suoi colleghi hanno dimostrato che le persone nate sorde utilizzano la corteccia uditiva per potenziare altre attività sensoriali come il tatto e la vista. La ricerca suggerisce che in persone totalmente sorde la corteccia uditivia non essendo sottoposta a stimoli sonori si adatta sviluppando altre capacità sensoriali.

Lo studio mostra che il cervello ha un incredibile capacità di adattamento – ha detto il professor James Battey direttore del NIDCD- scoperta che sarà di grandissimo interesse per i ricercatori in questo e altri campi.

Uno studio precedente mostra come che le persone sorde abbiano una migliore visione periferica e motoria. Le loro capacità visive dipendono dall’utilizzo di molte regioni del cervello, e in particolar modo dalle aree deputate all’udito. Fino ad oggi non è stato possibile verificare se la vista e il tatto  si sviluppino in modo differente nelle persone prive di udito perché in ambito sperimentale è molto difficile riprodurre la tipologia di stimoli tattili necessari a risponedere a questa domanda.

Per accertare la loro ipotesi, la Dott.ssa Karns e i suoi colleghi, hanno creato un sistema che prevedeva l’utilizzo di uno strumento simile a cuffie audio dato ai pazienti situati all’interno di una stanza per le risonanze magnetiche. Un tubo connesso a un compressore situato in un’altra stanza spediva dei leggeri flussi d’aria sopra il sopracciglio destro e sulla guancia sotto l’occhio destro, mentre leggeri impulsi di luce, erano mandati attraverso un cavo a fibra ottica, montato al di sotto del bocchettone dell’aria. La risonanza magnetica è stata utilizzata per verificare le reazioni agli stimoli, nell’area della corteccia uditiva, all’interno del lobo temporale.

Le persone dotate dell’udito sottoposte a uno stimolo visivo e a due o più eventi uditivi hanno delle percezioni illusorie come quella di essere stati sottoposti a più impulsi visivi.  Nel loro esperimento i ricercatori hanno usato un doppio soffio d’aria per sollecitare il tatto e un flash come stimolo visivo.

Le persone con l’udito esposte a due soffi d’aria e un flash non hanno avuto alcun effetto illusorio, mentre quelle sorde sì. Osservando l’attivitià neurologica di coloro che hanno dichiarato di aver visto due flash, gli scienziati hanno riscontrato un incremento dell’attività nella corteccia uditiva.

Abbiamo progettato l’esperimento in questo modo perché abbiamo pensato che il tatto e la vista hanno interazioni molto forti nella corteccia uditiva dei sordi– ha detto la dottoressa Karns – e come dimostra il nostro esperimento queste persone si focalizzano molto più sul tatto che sulla vista.

Un aspetto molto importante della ricerca è la conferma che il cervello, ove si renda necessario, mette in funzione attività di auto compensazione utilizzando aree deputate a una certa funzione per altri scopi.

Fonte: Nature.com

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