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La vita in ambienti inospitali

Ci sono alcuni batteri che a differenza della maggior parte degli esseri viventi riescono a sopravvivere in ambienti estremi, un esempio di ciò è rappresentato da una tipologia di batteri che vive in ambienti ricchi di arsenico. Questo elemento, simile al fosforo per struttura è in realtà estremamente tossico, ma questi batteri rinvenuti per la prima volta nel lago di Mono Lake in Calolifornia, hanno mostrato in più occasioni di trovarsi perfettamente a loro agio in presenza di questo elemento, tanto che ad un certo punto gli scienziati avevano addirittura ipotizzato che nel loro DNA al posto del gruppo fosfato, l’idrogeno si legasse all’arsenico.  Proprio in questi giorni, come pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori sono riusciti a risalire alle vere cause. Attraverso lo studio di alcune proteine di membrana coinvolte nel trasporto attivo dei fosfati gli studiosi hanno potuto constatare che in verità questi recettori sono in grado di riconoscere la sottilissima differenza di struttura esistente tra fosfati e arseniati, ed è quindi questo il motivo per il quale riescono a sopravvivere in ambienti che sarebbero sfavorevoli per qualsiasi altro essere vivente.

Fonte: Lescienze.com

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