• Luglio 27, 2024 6:40 am

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Ormai da tempo il mondo della ricerca ha orientato la sua attenzione sulle potenzialità promettenti delle cellule staminali. Trattandosi, infatti, di cellule primitive non specializzate, hanno la proprietà di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule, offrendosi come valida soluzione per la ricostruzione di tessuti e organi. Secondo gli studiosi della Barts e del London Centre Heart Attak, le staminali potrebbero essere impiegate con successo nel trattamento dei malati con cardiomiopatia dilatativa, rara patologia cardiaca che, determinando un assotigliamento delle pareti del muscolo cardiaco, progressivamente rende il cuore sempre meno capace di pompare il sangue nel corpo.

I ricercatori anglosassoni, coordinati dal Prof. Anthony Mathur, stanno per dare l’avvio ad una sperimentazione atta a verificare se sia possibile iniettare nel cuore del paziente cardiopatico le cellule staminali prelevate dal midollo9 osseo. Si tratta del primo esperimento in tal senso e, se i risultati dovessero confermare le buone previsioni dei medici, si avrebbe finalmente un’arma a disposizione contro un problema per il quale nella gran parte dei casi la prognosi è infausta.

Scarsi, infatti, gli effetti del trattamento farmacologico.

Aperta la campagna di reclutamento dei volontari, forti le aspettative, anche se il Professor Peter Weissberg, Direttore medico della British Heart Foundation, sembra non voler solevare facili entusiasmi: «Al momento, questo è stato fatto di più nella speranza di attesa, perché a livello globale la la conoscenza fondamentale alla base delle cellule staminali non è sufficientemente matura per noi per essere sicuri della buona riuscita».

Fonti: Guardian

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