• Marzo 19, 2024 8:49 am

Il periodico

Ripetizioni e Corsi online

Douglas Engelbar

Il World Wide Web (conosciuto come “WWW”, “Web” o “W3”) è l’universo di informazioni accessibili via rete, l’incorporamento delle conoscenze umane. Gli elementi che stanno alla base del successo del WWW sono:
Wide-area:  Il World Wide Web copre l’intero globo
Hypermedia: Un ipertesto è un documento composto da testo e immagini, in cui alcune parole o frasi sono utilizzate come rimando ad altre parti di testo (nodi) e quindi possono essere usate per un percorso di navigazione all’interno del documento deciso dall’utente; il collegamento da un testo ad un altro si chiama link. Nel WWW (oggi considerato il paradigma di ipertesto) i
documenti sono localizzati su computer diversi e ogni link (collegamento ipertestuale) può essere costituito da:parola, pulsante o immagine può rimandare a testi situati su diversi computer
L’utente può richiedere l’accesso a testi remoti semplicemente utilizzando un link.
– Ogni documento ipertestuale ha una struttura gerarchica con una pagina iniziale ( home page) .
– L’insieme delle pagine collegate alla home page viene detto sito web.
– Testi singole immagini, Immagini in movimento, filmati suoni e programmi (basati su media differenti.
Accesso Universale: è possibile accedere alle pagine salvate da qualsiasi computer tramite il web browser (un’ applicazione per l’acquisizione, la presentazione e la navigazione di risorse sul web
Accesso a un universo di documenti: chiunque può pubblicare una pagina web oppure accedere ad altre pagine web pubblicate da altri.

Come nasce  il WWW? 1945, Memex – Vannevar Bush pubblica: “As We May Think”
I concetti che stanno al base del Web non sono molto nuovi, infatti alcune idee che ispireranno il WWW nascono nel 1945. Nel 1945, Vannevar Bush, uno studioso americano, pubblica un articolo intitolato “As We May Think” sul giornale “Atlantic Monthly”. Nell’articolo, Bush esponeva l’idea di una macchina capace di memorizzare informazioni testuali e grafiche in modo tale che ogni pezzo di informazione potesse essere collegato con gli altri. La macchina immaginaria era chiamata MEMEX. Pensandoci un attimo non è molto diverso da quello che il web ha fatto circa 45 anni dopo. In particolare non essendo ancora disponibili apparecchiature elettroniche MEMEX proponeva un dispositivo basato su un meccanismo foto-elettrico-meccanico per la memorizzazione di documenti, oltre alla possibilità di poter creare e seguire collegamenti tra documenti memorizzati su microfilm. MEMEX era quindi il primo esempio di information retrieval system (sistema di reperimento delle informazioni), nato ancora prima di poter utilizzare l’elettronica e quindi i computer come strumento di lavoro. Inoltre nell’articolo si proponeva anche di creare dei collegamenti tra documenti, in pratica quelli che oggi chiamiamo collegamenti ipertestuali. Queste sue idee saranno riprese ed ampliate da importanti studiosi negli anni seguenti ed a Vannevar Bush si ispirerà anche Tim Berners-Lee l’inventore del WWW.

Dopo Vannevar Bush? 1962, Douglas Engelbart – “oNLine System” (NLS) 
La storia delle idee che hanno portato al web passa anche da “ONLine System” (NLS) [NLS] un sistema proposto da Douglas Engelbart [ENGELBART] nel 1962. Engelbart fu uno dei seguaci dell’idea di Bush di creare una macchina che potesse aiutare l’uomo nel maneggiare le informazioni a sua disposizione. Engelbart lavorò per l’Ames Aeronautical Lab e per l’Augmentation Research Centre (ARC) a Standford dove creò con alcuni colleghi (William K. English e John F. Rulifson) On-Line System (NLS), la prima implementazione al mondo di quello che fu poi chiamato ipertesto. Nel 1962 fù pubblicato l’articolo Augmenting Human Intellect: A Conceptual Framework [AHUCF], nel quale veniva proposto “oNLine System (NLS)”, un sistema che introduceva importanti innovazioni tra cui:
il mouse
la modifica di documenti su monitor
il collegamento tra oggetti (link tra documenti)
il protocollo per terminali multipli
la teleconferenza
il word processing e le presentazioni. 
La demo del progetto NLS sarà pronta nel 1968 ed ancora oggi su internet si trovano i video [NSLDEMO] che mostrano i primi prototipi delle innovazioni sopra citate.

ipertestoIpertesto? Nel 1965 con Ted Nelson 
Qualche hanno dopo la presentazione di NLS, Ted Nelson conia il termine hypertext (ipertesto).
L’ipertesto è un testo con collegamenti (link), per esempio una enciclopedia con riferimenti ad altri termini è un ipertesto. Nelson stava lavorando dal 1960 ad un sistema integrato di gestione della letteratura, ovvero dei contenuti, dei riferimenti espliciti ed impliciti, e del processo che sostiene la produzione letteraria (creazione, pubblicazione, modello economico). Il sistema (chiamato Xanadu), come evoluto alla metà degli anni Ottanta, era basato su server che costruivano documenti virtuali basati su pezzi di testo di lunghezza arbitraria, e client che permettevano la creazione di link. Ipertesto non è un idea nata dal Web, quando si legge un libro e ci sono collegamenti tra le varie parti, note a piè di pagina e tra tabelle di contenuti o indici e testo si ha a che fare con un ipertesto.
Il secondo posto ha per titolo la nascita del World Wide Web

 

 

 

Mi occupo da anni di formazione e assistenza a giovani studenti di scuole superiori e universitari. Quando mi occupo di giovani studenti, cerco di capire chi sono, come ragionano, quale canale sensoriale utilizzano e  aiutarli a capire la matematica e le altre materie scientifiche.  Potremmo dire anche che la matematica ci ha aiutato ad immaginare il nostro universo partendo da ben definiti principi ( che non possiamo mettere in discussione), ad esempio. “per due punti passa una e una sola retta”, oppure “due rette parallele non s’incontrano mai, anzi nel punto improprio all’infinito”.  La matematica è basata su: ipotesi (fatte dall’uomo), tesi e dimostrazione. Ma potrei andare oltre e dire che la matematica è la madre di tutte le altre discipline scientifiche: fisica, elettronica, chimica, algebra booleana, informatica e tutte le altre materie scientifiche.

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