• Aprile 19, 2024 7:14 am

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La tragedia avvenuta in Giappone e il referendum che tra pochi mesi si terrà nuovamente nel nostro Paese, per chiedere agli elettori la loro opinione in merito all’istallazione di Centrali nucleari sul territorio italiano, rendono questo tema di grande attualità. Noi abbiamo deciso di affrontare la questione insieme a Benito Li Vigni, grande scrittore e giornalista.

La Tragedia Giapponese si potrebbe definire la cronaca di un disastro annunciato.

Le Centrali sono di terza generazione, si tratta di impianti che hanno una durata di 40 anni, impianti che producono energia attraverso l’accorpamento di barre di uranio e zirconio. Se una delle barre scivola accidentalmente verso il basso comincia a surriscaldarsi, fino a temperature che sono praticamente impossibili da contenere.  Il calore prodotto produce vapore radioattivo, e successivamente porta alla fusione del nucleo. Tutte le centrali nipponiche vennero costruite lungo la costa, l’idea era proprio quella di essere avvantaggiati dalla presenza di grandi quantitativi di acqua nel caso in cui si fossero verificati degli incidenti. Ma è stata proprio la vicinanza alla costa ad essere fatale alla Centrale di Fukushima.  Nella definizione del progetto di realizzazione degli impianti le scosse telluriche erano ovviamente state prese in considerazione, ma si immaginava che sarebbero state massimo del 7° della Scala Richter.  Negli ultimi 10 anni si sono verificati ben 17 episodi sismici che hanno raggiunto un intensità imprevista.

In questi giorni tutti i prodotti alimentari sono vietati alla popolazione, le radiazioni hanno inquinato l’atmosfera, questa è una lezione per quanti credono che il nucleare possa essere una soluzione energetica. Purtroppo però dagli anni ’70 ad oggi sono state costruite nel mondo più di 400 centrali nucleari, che mettono l’umanità in grave pericolo.

In Italia il progetto nucleare viene sbandierato come una conquista, un’alternativa alla dipendenza energetica dalle fonti fossili, che sebbene producano anch’esse inquinamento, siano dannose per la salute e l’ambiente, non hanno certo la capacità di distruzione delle radiazioni. La radioattività provoca una mutazione del DNA.

Nel nostro paese come è ormai noto verranno realizzati impianti di 3° generazione, l’energia verrà prodotta grazie alla combustione dell’uranio, un metallo le cui riserve sono addirittura inferiori a quelle dei combustibili fossili, e che potrebbero finire prima di quelle.  Oltre ad essere una fonte energetica limitata, il problema dell’energia nucleare è anche lo smaltimento delle scorie. L’Italia ha grossa difficoltà a smaltire i semplici rifiuti urbani, figuriamoci le scorie radioattive, a questo si aggiunge il problema della dismissione delle centrali, un processo che richiede anni ed enormi quantità di denaro.

Dalle stime fatte finora le vittime causate dalla dispersione del vapore radioattivo hanno raggiunto il numero di 20 mila. Tuttavia il caso di Chernobyl  insegna che il picco delle morti causate dall’assunzione di radiazioni è raggiunto dopo 30 anni dalla loro dispersione nell’atmosfera.

Le bugie riguardo gli effetti degli incidenti nucleari sono iniziate nel ’45 quando gli americani bombardarono Hiroshima e Nagasaki. Le esplosioni causarono nell’immediato 400mila vittime, ma negli anni successivi morirono altre centinaia di migliaia di persone. Sono le Lobby politico economiche ad avere tutto l’interesse a nascondere certe  verità. A Bretton Woods i Capi di Stato delle principali potenze mondiali avevano deciso di unire le forze per realizzare dei progetti di produzione energetica alternativa, di puntare sulla viabilità elettrica, realizzare abitazioni ad emissioni 0, giungere ad una elevata percentuale di produzione energetica verde, creare occupazione. Tuttavia queste decisioni come possiamo ben vedere vennero presto tradite.

Tornando a Fukushima i danni per il pianeta sono enormi, basti pensare che l’area intorno è ormai un deserto.

La maggior parte degli Stati Europei è arrivata a buoni livelli di produzione energetica verde, la Germania produce il 40% da fonti rinnovabili. L’Italia non è minimamente paragonabile, eppure potremmo produrre energia eolica, fotovoltaica, da biomasse, ma tutto questo sarebbe possibile dando nuovo impulso alla ricerca. Per le lobby energetiche il nucleare è un business, che costerà ai cittadini ben 7 miliardi di euro.

I sostenitori dicono che il costo di realizzazione sarà ammortizzato dalla produzione energetica. Si sa tuttavia che dopo 40 anni le centrali devono essere dimesse, e che il costo di smantellamento è superiore ai 7 miliardi. Una singola centrale costerà più di 16 miliardi di euro. In verità non c’è nessun guadagno.

Il CIP 6 prevedeva che nel pagamento della bolletta elettrica il 7% fosse indirizzato alla ricerca nel campo del rinnovabile.  Questo provvedimento è stato preso negli anni ’90, sono circa 3,5 miliardi di euro l’anno per cui ad oggi sono stati raccolti circa 60 miliardi di euro. Ma queste risorse verranno impiegate nella costruzione delle centrali nucleari, decisione che tradisce il senso del CIP6 e i cittadini. L’Italia potrebbe essere definita l’Arabia Saudita dell’energia solare, abbiamo circa 300 giorni l’anno di sole, grandi potenzialità nella produzione di energia eolica, eppure i nostri governanti stanno facendo marcia indietro, bloccando lo sviluppo della ricerca in questi settori.

Il nostro governo è legato al nucleare perché la Francia ha comprato una grossa quota di debito pubblico italiano, ed in cambio impone al nostro paese l’acquisto di impianti Edf. La Francia ha acquistato quote di debito pubblico per un totale di 554 miliardi di euro, ed ora ci vuole imporre l’acquisto di impianti che loro definiscono di terza generazione ma che di fatto non sono altro che il risultato della conversione di residui bellici. Non si tratta perciò di tecnologia di terza generazione ma di prima.

Il nostro Paese non è di grandi dimensioni, la superficie pianeggiante è di soli 60mila Kmq il che vuol dire che le centrali saranno costruite necessariamente in prossimità dei centri abitati. Siamo dominati da 120 anni da potentati. Nel 2005 è stata votata una legge elettorale, che ha tolto il diritto ai cittadini di poter eleggere direttamente i propri rappresentanti di governo e i propri parlamentari, che oggi vengono nominati dalle segreterie di partito. La nostra non è una democrazia, è un’oligarchia, che è ben peggiore della dittatura, perché almeno quella provoca la ribellione e la rivolta.

E’ stato proprio Ciampi ha votare questa legge elettorale e sempre lui, anni prima a svendere il patrimonio immobiliare e finanziario del nostro paese per pochi soldi ai privati. I soldi che i cittadini pagano all’Enel dovrebbero essere indirizzati alla ricerca, bisognerebbe dare energia pulita al pianeta e ai nostri figli. Un eminente scienziato italiano, un oncologo, terrei a sottolineare, è stato recentemente nominato alla presidenza dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. E’ una vergogna.

Sono dei comici. Aumenteranno le tasse ma gli unici a pagarle saranno le persone per bene. La nostra classe politica ha prodotto degli esperti del nulla.

Prestigiacomo: “Basta, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare! Ora non dobbiamo fare nulla, decidiamo fra un mese”.

Questa è una delle tante dimostrazioni del loro totale disinteresse per la salute della gente. Sono solo dei comici.

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