• Luglio 27, 2024 6:48 am

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Mai come oggi nell’ambito della ricerca scientifica è fondamentale fare un confronto fra quanto avviene nel nostro Paese e quanto avviene all’estero. Il Professor Michael Sporn, Professore di Farmacologia, Medicina, e Dermatologia della Medical School di New York e la Dott.ssa Paola Muti Direttore scientifico dell’Istituto Regina Elena di Roma, ci hanno parlato dello stato di avanzamento della ricerca sulla chemio prevenzione in Italia e negli Stati Uniti.

 

Dott.ssa Muti

“La chemio prevenzione è una branca della prevenzione dei tumori rivolta all’individuazione di agenti o strategie che possano colpire tutti i processi di sviluppo del carcinoma prima che diventi clinicamente evidente, cioè prima che la malattia diventi sistemica. L’intento è quello di evitare lo sviluppo della neoplasia addirittura prima che il tumore si sia formato, o di impedire alle poche cellule malate che si sono create di degenerare ulteriormente, attraverso l’utilizzo di molteplici metodologie: agenti chimici privi di effetti collaterali, sostanze naturali, e altre volte strategie più complesse.”

 

Dott. Sporn

“La risposta al tumore è la prevenzione perché questo campo evita costi umani ed economici. Siamo in grado di prevenire una serie di malattie  cardiovascolari solo attraverso l’utilizzo dell’aspirina e questo si può fare anche con i tumori”.

 

Dott.ssa Muti, lei conosce la ricerca anche in altri paesi, vorrei sapere a che punto è l’attività di prevenzione in Italia, e che differenza c’è con gli Usa?

 

Dott.ssa Muti

“In Italia vengono effettuate ottime campagne di prevenzione secondaria, diagnosi precoce dei tumori alla mammella, campagne di prevenzione primaria contro il cancro alla cervice uterina, e campagne di prevenzione dei tumori al colon. Queste però sono pratiche comuni che si svolgono bene in Paesi ricchi che possono pagare per i programmi di screening. Si tratta di diagnosi precoci nelle quali il tumore si è già formato. La prevenzione primaria invece tenta di arrestare i tumori prima che si formino. Il Regina Elena è il primo Istituto in Italia che si è impegnato fondamentalmente nella chemio prevenzione che rappresenta una delle principali aree della nostra attività di ricerca. Il cancro si può prevenire e quindi dobbiamo fare di tutto per trovare la giusta combinazione di sostanze, facendo in modo che nessuno si ammali più di tumore”.

Dott. Sporn,  quali attività vengono svolte negli Stati Uniti per la chemio prevenzione? Che uso viene fatto negli Usa di sostanze come la melatonina, la vitamina d, la metformina, i retinoidi e altri elementi naturali ? Ci sono studi che dimostrano che tali sostanze risolveranno il problema cancro?

 

Dott. Sporn

Ci sono diversi studi su queste sostanze, non solo negli Usa, studi di base come il nostro sulla metformina, ma finché non vengono fatti studi clinici, non possiamo immaginare di utilizzarle per la prevenzione dei tumori. Questi elementi devono proteggere e non devono causare alcun danno alle persone che le assumono. In effetti la melatonina non ha mai dato effetti collaterali, come riportato in letteratura, la metformina al massimo crea nausea o diarrea e questi sono tutti  gli effetti collaterali registrati in 40 anni di utilizzo del farmaco, anche la vitamina d non ha effetti collaterali se le dosi sono ridotte.

 

Dott.ssa Muti
Vorrei chiedere anche a lei per quanto concerne la chemio prevenzione a che punto siamo e se c’è supporto da parte delle Istituzioni.

Per quanto riguarda la diffusione degli studi di chemio prevenzione il nostro Istituto è il più forte. Ma anche l’Istituto europeo di oncologia ha trials che riguardano la Finil retinide, un farmaco utilizzato nei loro protocolli sperimentali per la prevenzione dei tumori nelle donne in giovane età ad alto rischio. C’è l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che collabora con noi nello studio sulla metformina.

 

Ci dicono che la chemio prevenzione è meta lontana, cosa ci rimane allora solo la chirurgia e la chemioterapia?

 

Dott. Sporn

Sarebbe bello poter cambiare l’orientamento generale ma questo richiede interventi di policy che uno scienziato difficilmente può influenzare. È la comunità che deve essere orientata più alla prevenzione che alla cura. Tuttavia cambiare l’approccio medico sanitario, orientarlo alla prevenzione richiederebbe un cambiamento a 360 gradi dei sistemi sanitari. Il cancro è tra le malattie più difficili da curare ma sappiamo come prevenirlo, anche la Poleomelite non si cura ma prevenendola l’abbiamo abbattuta.

 

Le persone hanno spesso sentito parlare di melatonina, metformina e se usassero queste sostanze in modo preventivo?

 

 

Dott. Sporn

Bisogna essere molto cauti prima di iniziare ad assumere in modo sistemico, quotidiano, qualsiasi tipo di sostanza, perché anche se sono farmaci apparentemente benefici, e una dose bassa non ha effetti collaterali, una dose leggermente più alta può essere tossica, inoltre ci sono caratteristiche individuali, funzionalità renali ed epatiche.  Sotto controllo medico si potrebbe fare, ma bisognerebbe trovare un dottore che approva questo metodo, ma non ci sono ancora sufficienti evidenze per promuovere questi farmaci come chemio preventivi. Ci sono voluti tantissimi anni e tanti studi sperimentali e clinici per aggiustare la dose dell’aspirina per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

 

Bisogna aspettare, ma quanto?

Dott.ssa Muti

Noi cercheremo di farcela nel più breve tempo possibile affinché si riduca al massimo l’attesa.

 

 

 

 

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