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Vita nello spazio? Più probabile di quanto si pensi

Secondo uno studio realizzato di recente dalla Nasa, ci sono ulteriori prove a supporto della teoria per cui la vita ha avuto origine grazie all’arrivo di frammenti dallo spazio.

Il gruppo di ricerca ha analizzato 14 meteoriti composti in prevalenza di monossido di carbonio. Sui campioni sono stati trovati degli aminoacidi, elementi che costituiscono la proteina, responsabile del processo chimico necessario alla produzione di tessuti come i capelli, le unghie o la pelle. Gli scienziati hanno sempre ipotizzato che gli aminoacidi potessero essere prodotti unicamente da una reazione chimica dovuta alla presenza di basse temperature ed elementi chimici quali l’adleide, il chetone, ma soprattutto l’acqua. Gli astrobiologi della Nasa hanno invece scoperto che questi 14 meteoriti sono stati sottoposti a temperature elevatissime, fino ai 2000 gradi Fahreneit; la scoperta è quindi assolutamente rivoluzionaria poiché fino ad ora si era sempre pensato che a certe temperature gli aminoacidi bruciassero e che fosse necessaria l’acqua per la loro costituzione. Esiste invece un’altra reazione chimica che può generarli, prodotta dalla presenza d’idrogeno, monossido di carbonio, azoto, e innescata da temperature che vanno dai 200 ai 1000 gradi Fahreneit. L’ipotesi degli scienziati è che pertanto la vita sulla terra abbia avuto origine grazie ad una collisione fra un meteorite e un asteroide che ha provocato l’atterraggio di uno di questi frammenti sul pianeta, e che attraverso l’incontro dell’acqua allo stato liquido abbiano dato luogo quella serie di reazioni a catena che hanno portato alla nascita di forme di vita viventi.

Fonte: ScienceDaily.com

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