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Dicerie e verità sulle nuvole, uno dei più importanti eventi metereologici

Tutti sanno che le nuvole sono formate da correnti di aria calda che ad altezze elevate e fredde provocano la produzione di vapore acqueo, costituito da minuscole goccioline d’acqua sostenute da correnti ascensionali. Se lo spazio in cui si trova la condensa è troppo limitato, le goccioline si trasformano in piccoli cristalli di ghiaccio, ma quando diventano troppo umidi e pesanti le correnti non sono in grado di sostenerli e inizia a piovere.

Per questo si pensava che aumentando la densità delle nuvole, sarebbero aumentate le precipitazioni; teoria smentita  da un team di ricercatori dell’Università di Tel Aviv dopo 40 anni di controlli nell’area a nord di Israele. In linea con questa teoria tuttavia nel 1990 un ricercatore dell’Università di Edimburgo, Stephen Salter, propose di avviare un progetto teso a contrastare l’effetto serra attraverso la formazione di un enorme banco di nuvole, che costituito da acqua salmastra, sarebbe stato talmente sottile e leggero da non produrre mai pioggia. La nuvola fungendo da filtro solare avrebbe contribuito ad abbassare la temperatura.  Ma come dimostrato più tardi, questa soluzione avrebbe prodotto l’effetto contrario aumentando il surriscaldamento globale. Infatti, uno studio condotto nel 2009 dalla Standford University, ha dimostrato che le nuvole create dalla scia degli aerei hanno contribuito ad aumentare la temperatura globale di alcuni gradi centigradi.  Ciò che è sconosciuto ai più è invece che esistono svariati tipi di nubi, alcune delle quali sono molto dannose, come la cosiddetta nuvola di madreperla, una condensa che si forma a 15 miglia d’altezza nella stratosfera e che sostiene un processo chimico che trasforma il cloro, in se benigno, in molecole che  distruggono lo strato di ozono.

Ci sono poi le nuvole rotanti, in inglese roll clouds, sono delle nuvole formate da correnti ascendenti e discendenti che imbrigliano la condensa in un lungo vortice parallelo al terreno. Si tratta di un evento atmosferico molto raro che annuncia tempesta.

Un’altro fenomeno metereologico è quello delle “noctilucent”, ossia dei banchi di nuvole che di giorno sono invisibili, ma al tramonto colpite dai raggi del sole danno un effetto di luminescenza.  Mentre un gruppo di ricerca israelo-americano in collaborazione con il National Weather Service Storm Prediction Center’s, attraverso i dati raccolti nel corso degli ultimi 15 anni sull’inquinamento atmosferico, ha potuto verificare che la grandine cade con maggiore probabilità nelle aree più inquinate e nei periodi più caldi dell’anno. C’è infine un tipo di nuvola, in inglese Cumulonimbus clouds, impraticabile al volo aereo, non è possibile passarvi attraverso senza rischiare il funzionamento delle apparecchiature di bordo.

Fonte: DiscoverMagazine

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